Uno dei progetti portati in fiera è stato M63 della nostra designer Barbara Passon, inserito nella nuova Collezione 4 di Alliance Etiquettes, il gruppo di cui facciamo parte. È un’etichetta a strappo, che svela di volta in volta soggetti diversi, omaggio al David di Michelangelo.
L’etichetta M63 dedicata al David di Michelangelo, in due dei suoi otto soggetti da scoprire.

L’etichetta M63 dedicata al David di Michelangelo, in due dei suoi otto soggetti da scoprire.

React! È tempo di mettersi in gioco di nuovo.

Al Luxe Pack di Montecarlo 2023, la più prestigiosa fiera europea del luxury packaging, il Gruppo Alliance Etiquettes, di cui Tonutti Tecniche Grafiche è parte, ha voluto portare un messaggio proattivo, sintetizzato dal claim “React!”. È un invito a reagire ai tempi impegnativi appena trascorsi attraverso l’arte. Il suo potere, infatti, è quello di trasformare la realtà esistente facendo emergere una nuova emozione.
Perché non farsi ispirare per dare valore al nostro lavoro di stampatori? Ecco il compito affidato ai graphic designer interni, un team di 11 creativi operanti nelle sedi francesi e in quella italiana del gruppo: creare etichette che, come le opere artistiche, fossero capaci di affascinare e catturare l’attenzione, di indurre a imparare cose nuove, di stimolare gli ormoni responsabili del piacere e dell’attaccamento, dopamina, serotonina e morfina. È così nata la Collection #04, composta da 16 progetti speciali, condensato unico di tecnica, innovazione e creatività. Alcune di queste proposte sono state stampate in Tonutti Tecniche Grafiche, tre di loro sono state da noi seguite in toto, sin dall’ideazione.

Ispirazione: il Rinascimento. Il David è una scultura realizzata in marmo da Michelangelo Buonarroti, databile tra il 1501 e l'inizio del 1504 e conservata nella Galleria dell'Accademia a Firenze.

React! Agli istintivi, offriamo l’etichetta M63.

È pensata per gli istintivi, un target caratterizzato dall’essere creativo e trasgressivo, unico nel modo di fare nonché esperto. Per loro abbiamo immaginato la vodka M63 e un’etichetta ispirata al David di Michelangelo, una delle opere d’arte più rappresentative del Rinascimento italiano e una delle sculture più famose al mondo.
Il progetto della nostra graphic designer Barbara Passon gioca con due carte sovrapposte e la sorpresa data dall’etichetta a strappo, che svela il segreto nascosto, ovvero riproduzioni di diverse parti del corpo del David. Risultato d’effetto garantito, oggetto da collezione e know-how tecnico ideale per i prodotti che devono distinguersi dalla massa.

“React!”, nuova collezione di ispirazioni Alliance Etiquettes con tre proposte firmate da Tonutti Tecniche Grafiche.

“React!”, nuova collezione di ispirazioni Alliance Etiquettes con tre proposte firmate da Tonutti Tecniche Grafiche.

Lo sviluppo grafico del marchio presente sulla linguetta dell'etichetta.

Lo sviluppo grafico del marchio presente sulla linguetta dell'etichetta.

Parola alla graphic designer: com’è nata M63.

Da dove nasce il nome M63?
L’etichetta è dedicata a una vodka immaginaria, che ho chiamato M63 come ulteriore omaggio a Michelangelo. “M” è l’iniziale del nome dell’artista, che era nato il 6 marzo, perciò “63”. In realtà anche la scritta “la divin vodka”, posta sul collo della bottiglia, è un richiamo a Michelangelo, soprannominato già dai contemporanei “il divino artista” per le sue doti poliedriche: per esempio, oltre al David, sua splendida opera scultorea giovanile, progettò la cupola della basilica di San Pietro e realizzò le scene bibliche dipinte nella Cappella Sistina a Roma.

E la frase posta sul collo della bottiglia?
“Assai acquista chi perdendo impara”, disse Michelangelo. Per me è particolarmente significativo che persino un genio indiscusso come lui abbia attraversato momenti di insuccesso nel corso della sua straordinaria vita. Come sottolinea, però, sono stati fondamentali per consentirgli di raggiungere traguardi unici e irripetibili.

Ci sono altri richiami?
La linguetta di invito allo strappo dell’etichetta ha sopra una sorta di marchio, composto da tre cerchi intrecciati insieme e una “M”. Quel marchio non è inventato. Era il contrassegno personale usato da Michelangelo. Ho utilizzato i tre cerchi, stampati con debossing simbolicamente, l’uno per inserire l’unica firma di Michelangelo riconosciuta, utilizzata sulla fascia della veste di Maria nella Pietà in Vaticano e che recita “Michael.Agelus.Bonarotus.Florant.Faciebat”, l’altro per lasciare il mio nome e il terzo per segnalare che è un prodotto Made in Italy.

Togliere quello che c’è in più, per scoprire l’opera nascosta. L’atto di togliere uno strato di carta per rivelare l’opera è proprio quanto faceva Michelangelo con il marmo.

Le tecniche usate per l’etichetta M63.

Barbara Passon ha dato vita a un’etichetta interattiva con accoppiamento multilivello tramite due carte sovrapposte e l’effetto sorpresa reso possibile dalla tecnica dello strappo che svela il segreto nascosto, di volta in volta diverso. La carta in superficie, che veste una bottiglia della collezione premium di VETROelite Group, è dotata di una linguetta posta come invito allo strappo, arricchita da un elegante debossing, ovvero un’incisione. Si tratta della Fibers Look di Avery Dennison, estremamente fibrosa e materica, stampata in nero a caldo con effetto debossing, scelta perché potesse contrastare con quella liscia dello strato inferiore che ricorda, al tocco, proprio il marmo. Quest’ultima è la MarbleBase di Avery Dennison, con polvere di marmo al suo interno. L’immagine posta sullo strato inferiore varia di volta in volta casualmente grazie alla tecnica di stampa utilizzata che consente l’inserimento del dato variabile.
Completano la confezione un sottobaga, collarino posto nello spazio sotto il collo della bottiglia, e un decoro sull’elegante chiusura gioiello in vetro di Vinolok, entrambi realizzati in magnifico peltro, stagno puro al 99,98%, in finitura argento satinato patinato, da Etincia, azienda appartenente al nostro gruppo.

Il progetto M63 propone una preziosa etichetta a strappo.

Il progetto M63 propone una preziosa etichetta a strappo.

Barbara Passon

La creatività del progetto M63 è di Barbara Passon, graphic designer per Tonutti Tecniche Grafiche da ormai 30 anni. Come tecnica-creativa è uno dei punti di riferimento per la nostra clientela, in particolare per coloro che operano in agenzie di comunicazione e studi grafici, ogni qual volta hanno domande finalizzate a valorizzare la resa in stampa delle proprie idee. Barbara ha un’esperienza considerevole alla quale attinge per i suggerimenti e gli accorgimenti tecnici che trasformano un’idea in una realizzazione idonea a essere stampata in modo industriale e ineccepibile.

Dettaglio dell'elegante decoro in peltro sulla chiusura in vetro.

Dettaglio dell'elegante decoro in peltro sulla chiusura in vetro.

Un’etichetta fuori standard.

M63 potrebbe essere definito un progetto fuori standard, addirittura contrario ai criteri base della stampa che considera un’etichetta stampata correttamente quando mantiene le sue caratteristiche dall’inizio alla fine della tiratura, anche per milioni di copie. Noi invece abbiamo cercato l’unicità, un modo per rendere ognuna delle etichette un pezzo originale e così celebrare l’unicità delle opere di Michelangelo.

L’essenzialità dell’impatto visivo della scritta nera sul foglio bianco e il calore dell’imperfezione ricercata nella stampa enfatizzano l’opera eccezionale di Michelangelo, nascosta all’interno.
  • Primo livello di unicità: le immagini interne sono otto. Raffigurano la stessa scultura, ma sono particolari diversi, scelti accuratamente per evidenziare la sensualità e l’eleganza dell’opera di Michelangelo.
  • Secondo livello di unicità: la parte superiore dell’etichetta riporta uno scritto a pennino del Vasari, pittore del ‘500, architetto e storico dell'arte italiano, sul David. Per far sì che dunque ogni etichetta paia scritta a mano, la frase è stampata con una lamina a caldo su una carta a fibre lunghe ad alto spessore con debossing. Questo tipo di stampa è regolata da vari fattori: la pressione della battuta, il calore del cliché, la velocità di stampa, la superficie della carta, in questo caso non uniforme. Sono tanti, quindi, i fattori che determinano la variabilità del risultato desiderata. Le lettere che si ingrossano o le zone non uniformi di stampa diventano così sinonimo di unicità e richiamano l’effetto del pennino a inchiostro su carta fatta a mano, come nei documenti antichi.
  • Terzo livello di unicità: ciò che rende ogni bottiglia veramente un pezzo unico è il modo in cui viene strappata l’etichetta, ovvero l’interazione del consumatore che, con il suo lacerare la carta, crea ogni volta un risultato differente.

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