Addio, Signor Manlio.
3 generazioni Tonutti: Manlio con i figli Maria Teresa e Marco e sullo sfondo il busto di Pietro Mario Tonutti (ottobre 2011).
62 anni in azienda e non sentirli.
Era il 1960 e Manlio Tonutti frequentava l’università quando decise di interrompere gli studi per entrare a lavorare nell’azienda paterna. Fu subito coinvolto in modo completo. Tanto completo, da pensare ben presto a una svolta. “Sentiva” che bisognava scegliere e specializzarsi: tralasciare la stampa di dépliant, scatole e affini e dedicarsi solo alle etichette. La risposta del padre fu farlo socio dell’attività al 50%. Un riconoscimento di cui fu sempre grato e che lo spinse a rimanere concentrato sull’azienda e la sua evoluzione. Del resto, era un uomo elegante, un esteta che curava ogni minimo particolare, un amante del bello, non dello sfarzo bensì dell’eleganza. Il mondo delle etichette gli dava modo di coltivare questa sua attitudine.
Manlio era l’uomo del fare, ma non un fare semplice bensì innovativo e lungimirante, che vuole la perfezione per desiderio di bellezza, di efficienza, di piacere, sempre con grande energia e passione. La sua è un’azienda che è sempre stata al massimo livello tecnologico possibile, innovativa, con investimenti continui per dare ai clienti sempre un prodotto di qualità top.
Giovanni Gervasoni, presidente di Gervasoni S.p.A.
Era anche rigoroso. Fino alla fine dello scorso anno, di prima mattina in azienda si dedicava a leggere quotidiani e riviste di settore per essere informato e trasferire al più presto ai collaboratori le notizie salienti. La loro crescita era anche la sua, lo sapeva bene e sapeva riconoscere i loro successi. La sua dedizione al lavoro, però, non era ciecamente esclusiva. Profondamente preparato in campo tecnico, era grande conoscitore ed estimatore del mondo dell’enologia, svisceratamente amante degli animali, in particolare dei cani da caccia, grande esperto di cinofilia e viaggiatore curiosissimo.
Manlio Tonutti tra le montagne (agosto 2009).
Manlio Tonutti alla festa del suo 80° compleanno al Castello di Susans (novembre 2019).
Il futuro raccontato in modo semplice.
Intervistato in seguito al premio “La Vedovella 2014”, noto anche come l’”Oscar della stampa”, vinto da Tecniche Grafiche Tonutti nella categoria Best Label Printer, il Signor Manlio parlò di tendenze future. Disse che si interessava alla “tendenza ad apporre sull’etichetta dei messaggi da trasferire: oggi noi stiamo lavorando molto sulla realtà aumentata. Sempre più spesso troveremo sull’etichetta un piccolo logo da puntare con il cellulare per avere tutte le notizie relative al vino, al prodotto, all’azienda. Già oggi facciamo delle retroetichette sempre più belle: in futuro dovranno essere anche sempre più intelligenti, dare tutte le notizie del produttore, di quel tipo di prodotto, di come è stato vinificato, della sua annata. In questo modo, secondo me, avremo completato quella che è la richiesta di un cliente. Il mondo nuovo ci porta in una direzione dove l’informazione, tutto quello che c’è dietro una bottiglia, potrà essere contenuto anche in un’etichettina piccolissima.”.
Ecco, questo era il nostro Signor Manlio, lungimirante, capace di parlare con tutti e di spiegare in modo semplicissimo quel QR code su cui, al tempo, pochi puntavano e che oggi fa parte della quotidianità, come dimostra anche il nostro blog post sull’etichettatura ambientale.
La lungimiranza, dalla specializzazione alla tecnologia.
La scelta di specializzarsi nella stampa di etichette fece aprire Tonutti Tecniche Grafiche a molti settori, dai soft drinks all’alimentare, fermo restando il vino come core business. Il Signor Manlio continuava a studiare il mercato e i suoi clienti, i loro desideri, per anticipare i loro bisogni. Intuì ben presto, ad esempio, le possibilità offerte dalla stampa rotativa, inimmaginabili con la stampa piana, e fu il primo in Italia a installare le macchine da stampa autoadesive, quando tutti utilizzavano la carta e colla e ritenevano la sua idea una follia. Dal canto suo, era invece impegnato a superare i grandi limiti della stampa carta e colla e le sue eccessive fasi di lavorazione, che rendevano il controllo della qualità piuttosto difficile.
Esprimo un senso di profonda gratitudine nei confronti di Manlio, imprenditore lungimirante, tenace, determinato, che con passione, professionalità ed eleganza impresse su ogni etichetta, ha portato la sua azienda a crescere a livello internazionale portando il nome di Fagagna nel mondo.
Daniele Chiarvesio, sindaco di Fagagna, dove sorge Tonutti Tecniche Grafiche
Con Cochi e Renato in visita allo stabilimento Tonutti (novembre 2007).
La macchina autoadesiva offriva proprio il grande pregio di curare tutti i passaggi in linea fino al risultato finito. Un pregio possibile ma non ancora del tutto realizzabile, inizialmente. Si trattava di convincere chi produceva la macchina a impegnarsi per concretizzare ogni aspetto, ovvero riuscire a eguagliare le possibilità fornite dall’offset e inserire anche dorature, verniciature, rilievi, goffrature e taglio, persino la serigrafia. Il Signor Manlio era un grande comunicatore, capace di dialogare con qualsiasi interlocutore, ed era carismatico. Ciò, unito al suo enorme bagaglio tecnico e culturale, lo aiutò a convincere i suoi fornitori a costruire a poco a poco la macchina sognata… Il resto è storia.
Anche l’introduzione di una delle prime macchine serigrafiche piane nel settore fu un caso. Era così lenta e le sue stampe così costose che tutti sorridevano all’azzardo. La qualità era talmente elevata, però, che fu un successo immediato. E in breve tempo, quella sola macchina non fu più sufficiente.
È in quel solco di bellezza, cura, curiosità, intuito che ci auguriamo di continuare a vivere la nostra Tonutti Tecniche Grafiche e di portare quelle stesse qualità ai nostri clienti.
Grazie, Signor Manlio.