Intervista ad Andrea Cardellini.
Andrea Cardellini in attività con il suo team commerciale Tonutti Tecniche Grafiche.
Passato.
Parlaci di te: chi sei, da dove vieni, cosa fai nel tuo tempo libero?
Sono Andrea Cardellini, ho quasi quarant’anni, vengo da Città di Castello, anche se in realtà sono nato in Lussemburgo e ciò mi ha permesso di apprendere il francese e l’inglese, abilità che ho potenziato nelle mie esperienze professionali di respiro internazionale. Ho poi deciso di affondare le mie radici in Umbria. Dedico il mio poco tempo libero alla famiglia e parzialmente a due mie grandi passioni: il rugby e le macchine d’epoca. Quando riesco, amo anche bere un bicchiere di buon vino con gli amici.
Con quale ruolo sei arrivato in Tonutti?
In Tonutti sono responsabile vendite e ciò che per me è importante è dare all’azienda un’impronta per poter competere sul mercato. Vorrei poter rafforzare il team commerciale affinché possa essere pronto ad affrontare le nuove sfide economiche. Non è mia intenzione rivoluzionare l’esistente, ma piuttosto efficientare sempre più l’organizzazione, smussando laddove necessario, fluidificando i processi, cercando di capire cosa richiede il mercato e carpendo eventuali necessità disattese.
Con quale bagaglio esperienziale arrivi in Tonutti?
Le mie esperienze professionali hanno come comune denominatore il mondo del packaging, universo che ho avuto la possibilità di affrontare sotto svariati punti di vista: dagli adesivi, alla cartotecnica (nel cartoncino teso), dalla carta fino alle attuali etichette autoadesive. In particolare, trovo l’esperienza della cartotecnica molto simile a quella di un etichettificio, le fasi di sviluppo di un progetto sono le medesime. Ho ricoperto vari ruoli dall’export manager al tecnico, dall’area manager al coordinamento della rete agenti Italia. Penso di aver maturato un ricco bagaglio esperienziale.
Motto personale: “Fai che le cose accadano”, “Make things happen”, ovvero abbi un ruolo attivo nel far sì che le cose si verifichino.
Presente.
Cosa rappresenta per te Tonutti?
Tonutti a mio avviso è un’azienda faro, punto di riferimento in Italia da sempre in termini di qualità e innovazione. Ha una consolidata brand reputation sul mercato che la annovera tra le aziende top del settore della stampa di etichette autoadesive. Ho visto nel recente passaggio di proprietà la possibilità di far crescere ulteriormente l’azienda, sia in un’ottica di nuovi mercati da esplorare, che di nuovi orizzonti da vagliare, che in termini di fatturato. Trovo significativo che Tonutti, pur essendo entrata a far parte di un gruppo francese, mantenga al 100% la sua italianità, il suo DNA maturato in quasi ottant’anni di storia e la sua connotazione familiare che le consente di essere reattiva nei cambiamenti, snella e molto prossima al cliente.
Veduta esterna della sede Tonutti Tecniche Grafiche.
Si dice che i friulani siano persone molto chiuse e riservate. Com’è stato il tuo arrivo in Tonutti?
Si dice lo stesso degli umbri, quindi posso dire di sentirmi in perfetta sintonia con le persone che mi hanno accolto calorosamente, al contrario di ogni cliché, facendomi sentire a casa. Ho trovato un ambiente alla mano, senza grandi formalismi dove c’è la volontà di creare relazioni. Un ambiente estremamente positivo! A primo impatto ho visto qui un grande spirito di squadra e una significativa reattività, due elementi a mio avviso fondamentali per rispondere alle esigenze del mercato, che è sempre più demanding e sempre più difficile da prevedere sia in termini di forecast che in termini di tendenze, evoluzioni… È un mercato frenetico nelle richieste che esigono risposte tempestive.
Qual è l’identikit di un buon commerciale oggi?
Un buon commerciale deve avere una visione chiara della strategia aziendale: deve sapere esattamente quale sia la rotta da seguire per poter raggiungere gli obiettivi aziendali. Deve essere dinamico, avere una mente aperta, ovvero non porsi limiti accettando quelle che talvolta possono sembrare sfide da parte del cliente, vagliandone tutte le opportunità con audacia e creatività. Deve essere combattivo, se crede in qualcosa non deve aver paura di portare avanti le proprie idee, sia internamente che esternamente. Deve essere infine umile, ovvero accettare di non sapere una cosa e informarsi in merito prima di dare risposte, piuttosto che fornire riscontri inesatti o avventati. Non deve mai smettere di voler imparare.
Quanto peso ha la creazione di una relazione con il cliente nella fornitura di prodotti e servizi?
È fondamentale che si crei una certa empatia, basata non tanto sull’informalità, quanto sulla conoscenza del cliente e dei suoi bisogni per affermarsi a tutti gli effetti come suo partner di fiducia. Il commerciale diventa in tal modo quasi un ambasciatore all’interno dell’azienda del cliente conoscendo e facendo fronte a tutte le sue esigenze.
Sono convinto che non ci si debba fermare alla prima difficoltà ma andare oltre, provare e riprovare migliorandosi costantemente.
Tonutti Tecniche Grafiche garantisce stampe di etichette innovative e di alta qualità.
Futuro.
Quali sono le tue aspettative e i tuoi obiettivi aziendali?
I miei obiettivi sono perfettamente allineati alla chiara visione del gruppo Alliance Etiquettes, che si propone di diventare riferimento europeo nell’ambito della stampa di etichette premium. Nello specifico, mi aspetto di consolidare, rafforzare e accrescere la leadership di Tonutti in ambito nazionale e oltre nella stampa di etichette. Mi propongo di continuare il processo di esplorazione di nuovi mercati e nuovi orizzonti, con uno sguardo particolare al mercato estero, grazie anche alle nuove preziose risorse presenti in azienda dalla connotazione internazionale.
Perché un cliente dovrebbe scegliere Tonutti quale partner di stampa?
Un cliente dovrebbe scegliere Tonutti per la qualità, per il servizio e l’innovazione.
Quale ruolo pensi possa avere Tonutti all’interno di un gruppo internazionale e nell’ottica di uno sviluppo del gruppo in Italia?
Penso che Tonutti possa fare la differenza sul mercato, diventando punto di riferimento dello sviluppo del gruppo in Italia. Al gruppo può certamente apportare un importante contributo sia in termini di capacità produttiva che di know-how.