Intervista a Denis Margarit.

Denis Margarit, Referente Reparto digitale di Tonutti Tecniche Grafiche.
Una competenza fiorita in Tonutti.
Ti sei sempre occupato di stampa digitale?
All’inizio no. Ho lavorato in altre aziende fra ufficio tecnico e prestampa, per poi passare a fare lo stampatore con tecniche tradizionali. Con quella qualifica, quindici anni fa, sono arrivato qui. È stato un percorso che mi ha fornito competenze complete e arricchenti. Mi ha dato modo di capire esattamente come funziona il processo di stampa a partire dalla gestione del file.
A un certo punto però hai scelto la stampa digitale…
Sì, perché avevo letteralmente voglia di “mettere le mani in pasta”, al di là della mia capacità nella gestione dei file e della mia passione per la stampa tradizionale. Quella digitale era un connubio perfetto: metteva insieme il mio lato “nerd” con la possibilità di essere il responsabile della macchina che stampa e delle conoscenze che uno deve avere per essere un bravo professionista. Uno stampatore completo, a mio avviso, è capace di velocizzare il processo di stampa e di spingersi fino al finishing, ovvero alle lavorazioni successive, più o meno complesse.
Così oggi sei il nostro referente del reparto digitale. Che cosa fai?
Credo che la parte più importante del mio lavoro, al di là del seguire il reparto e operare anche sulle macchine nei momenti delicati dell’avvio, sia prendere in carico i progetti nuovi e partecipare alle riunioni interne con designer e personale della prestampa. In questi casi metto al loro servizio le mie competenze e la mia esperienza nelle valutazioni sulla “stampabilità” di un lavoro e sulle potenzialità della stampa digitale da sfruttare al meglio per realizzarlo.
Motto personale: “Chi si ferma è perduto!”. Un ottimo modo per crescere con costanza e offrire una stampa digitale di qualità sempre migliore.
Stampa digitale di qualità.
Quali sono i concetti chiave della stampa digitale?
Creatività, cambiamento e velocità perché è un processo di stampa molto rapido.
Cosa cambia nel tuo lavoro tra un’etichetta semplice e una più complessa?
Direi che la differenza la fa l’operatore, figura sempre fondamentale per gestire la macchina e soprattutto sfruttarla fino alle sue massime potenzialità. So per certo che alcuni lavori che riusciamo a stampare in digitale, abitualmente non vengono realizzati con questa tecnica perché i macchinisti non hanno le competenze per farlo. In effetti, sono competenze che vengono affinate negli anni e che vanno sempre aggiornate con la formazione, spinti dalla passione. Questo fa la vera differenza!

Stampa digitale: rapidità senza compromessi sulla qualità.
Qual è il consiglio che daresti per diventare un bravo operatore?
Bisogna essere audaci e perseveranti, tentare e ritentare non accontentandosi mai se non a raggiungimento del miglior risultato possibile. Questo atteggiamento consente di migliorarsi alzando l’asticella della qualità. Non per niente nel mio team dicono che ho un solo motto “chi si ferma è perduto”.
Quindi la stampa digitale va bene per progetti semplici, ma anche complessi?
È una tecnica di stampa che, con gli opportuni finishing, non pone limiti. Penso che dati i grandissimi sviluppi del settore, l’unico limite, che uno potrà avere con questa tecnologia, sarà la sua stessa immaginazione. In futuro potremo realizzare quasi in tempo reale (con le opportune regole) quello che vogliamo, bypassando completamente matrici fisiche e certe lavorazioni, ottenendo i medesimi risultati qualitativi e oltre.
Sono un po’ meticoloso, lo ammetto. Ma altrimenti come si fa a garantire qualità su progetti grandi e piccoli?

Particolare del progetto Gin 24 stampato in digitale.
Stampa digitale di qualità: aspetti pratici.
Lavori in libertà, senza matrici, lastre, pellicole. Non c’è nessun disagio?
La mia parte nerd è molto soddisfatta; quella ex addetta alla prestampa sta più all’erta. Per esempio, all’avvio del processo di stampa verifico la dimensione dell’etichetta. Nella stampa tradizionale, infatti, c’è la matrice fisica, quindi si è certi che l’etichetta abbia sempre le stesse misure. Nel digitale invece c’è un laser, che potrebbe subire piccole variazioni. Io sono un po’ meticoloso e quindi preferisco controllare all’inizio e anche ai cambi di bobina.
Qual è il dettaglio che controlli sempre due volte prima di far partire una stampa?
Tendenzialmente controllo sempre il delta colore, ovvero la tolleranza che abbiamo per raggiungere il risultato atteso dal cliente. Per me dovrebbe tendere sempre allo zero, e infatti finisce che spesso ci attestiamo su livelli inferiori di quelli stabiliti per contratto, a tutto vantaggio della resa grafica. Avvicinandomi allo zero, avrò la garanzia che l’eventuale scostamento non sia visibile a occhio nudo.
C'è un progetto recente che ti ha colpito particolarmente?
Sfidante è stato il progetto Gin 24 della Collection #5 , nel quale mi ha coinvolto il nostro designer Massimiliano Gosparini. Tecnicamente ha richiesto impegno e numerose prove. Una delle massime insidie è stata capire come lavorava l’inchiostro a determinate masse per ottenere un prodotto che anche al lentino, e non solo a occhio nudo, risultasse nitido e fosse tecnicamente tendente alla perfezione anche a giudizio di un tecnico. Il progetto era double face, quindi la stampa doveva risultare perfetta e perfettamente a registro sui due lati. Ce l’abbiamo fatta, con un’ottima soluzione.
Il futuro della stampa digitale.
Come sta evolvendo il digitale?
Già da anni le principali aziende produttrici di macchine da stampa digitali stanno lavorando per cercare di efficientare i processi e ridurre i costi, oltre che per eliminare qualsiasi matrice fisica e far sì che il laser operi in maniera automatica. È una cosa incredibile: potremo arrivare quasi a un punto in cui tu pensi una cosa e in un attimo questa appare. È uno scenario che la dice lunga sulle potenzialità della stampa digitale.
Richiede molti aggiornamenti, dunque?
Le evoluzioni sono incredibili e costanti e ciò comporta la necessità di aggiornarsi continuamente. Approcciarsi al digitale è come aver in mano un cellulare: ti svegli al mattino e hai un aggiornamento da fare. Questo da un lato è stressante, ma dall’altro molto stimolante!

Il reparto digitale di Tonutti Tecniche Grafiche.
Ci sono novità per il reparto Tonutti di stampa digitale?
Entro novembre 2025 avremo una nuova macchina di stampa digitale per incrementare la capacità produttiva ed essere sempre tempestivi nel rispondere alle richieste dei clienti. Il digitale, infatti, è come una “pizzeria al taglio”: entri, chiedi un trancio e ti viene servito subito. E se non è disponibile? In un attimo, si inforna ed è pronto. Difficile ottenere ciò con altre tecniche di stampa!