Proponiamo un’analisi svolta con le nostre operatrici di prestampa sugli errori più frequenti che si possono verificare nella progettazione e nella stampa delle etichette vino. Volevamo capire da quali cause sono provocati e, soprattutto, quali sono le soluzioni da loro adottate per ottenere un risultato in macchina ottimale e stampe precise, come da qualità Tonutti Tecniche Grafiche. Ci hanno offerto anche alcuni consigli mirati, nati dalla loro ricca esperienza nel settore.
Etichetta Tonutti Tecniche Grafiche stampata a regola d’arte.

Etichetta Tonutti Tecniche Grafiche stampata a regola d’arte.

L’importanza dell’etichetta per la vendita del vino.

Se il prodotto è buono, vende.
Certo, però forse è un approccio un po’ troppo semplicistico, in particolare in un settore ad alta concorrenza come quello enologico. Per questo la resa dell’etichetta, le sue caratteristiche qualitative, estetiche e tecniche, fanno la differenza. Bisogna perciò investire “semplicemente” sul design? Anche questo non è sufficiente perché è importante verificare che quel design sia riproducibile con risultati di qualità in fase di stampa.
E cosa ci vorrà a stampare un’etichetta una volta fornito il file grafico?!
Competenza. Molta.

Nel campo enologico, un’etichetta ben pensata e realizzata influenza la scelta della bottiglia del vino. Sono dunque essenziali il suo design e la sua funzionalità in termini di durata, visibilità, leggibilità e informazioni contenute.

Le etichette per il vino sono complesse da stampare perché il prodotto in sé possiede diverse caratteristiche tecniche da considerare. Una su tutte, che comporta svariate insidie, è la possibilità, soprattutto per i vini bianchi, che la bottiglia e quindi l’etichetta siano sottoposte a sbalzi di temperatura, umidità, acqua. Ogni progetto richiede pertanto la valutazione di un team competente, formato anche da un operatore di prestampa per stabilire:

  • quale sia la macchina migliore per procedere alla stampa
  • quali elementi della proposta grafica vagliare con attenzione ed eventualmente modificare in accordo con il cliente o lo studio grafico che abbia realizzato il progetto perché il risultato di stampa sia impeccabile
  • quali siano le carte e gli inchiostri più adatti per replicare industrialmente il progetto con un risultato dalla qualità impeccabile

Federica Ippoliti e Gabriella Candusso.

Nel team prestampa di Tonutti Tecniche Grafiche, possiamo vantare due operatrici di grande esperienza. Ciascuna lavora con noi da più di 25 anni. Federica Ippoliti e Gabriella Candusso rappresentano il trade d’union fra cliente/studio grafico e la nostra produzione per giungere a una realizzazione compiuta in modo impeccabile.
Il loro è un lavoro di grande pazienza e responsabilità perché, prima di passare alla produzione, effettuano tutte le prove interne necessarie per testare il risultato e scegliere la variante ottimale.
Negli anni le nostre operatrici di prestampa hanno continuato e continuano a studiare e aggiornarsi per mantenersi al passo con le evoluzioni del mondo della grafica, della stampa e delle regole, anche statali, da rispettare per quanto riguarda le etichette di prodotto.

Gabriella Candusso (a sx) e Federica Ippoliti (a dx): le nostre operatrici di prestampa.

Gabriella Candusso (a sx) e Federica Ippoliti (a dx): le nostre operatrici di prestampa.

Materiali per un’etichetta vino di qualità.

Gli accorgimenti per etichette vino di qualità partono dalla scelta dei materiali più adatti e dal loro trattamento. Una considerazione di base è che più l’etichetta sarà ampia, più sarà alto il rischio che insorgano pieghe e grinze sulla sua superficie in caso di sbalzi di temperatura, umidità e acqua. È quindi compito del designer realizzare un progetto grafico di dimensioni proporzionate rispetto alla bottiglia da usare (e degli operatori di prestampa verificare che ciò sia effettivamente avvenuto).

A seguire, alcune attenzioni che è raccomandabile prestare nella scelta dei materiali:

  1. La bottiglia dovrebbe avere una superficie di vetro uniforme per facilitare l’applicazione impeccabile dell’etichetta e la sua successiva aderenza anche in presenza di umidità. È quindi importante verificare le linee di saldatura del vetro, eventuali altri rilievi e imperfezioni e la superficie in cui sarà posizionata l’etichetta, informazione presente nella scheda tecniche dei produttori di bottiglie.
  2. La carta. Waterproof, ovvero caratterizzata da una particolare pasta che la rende impermeabile oppure da un film plastico inserito tra carta vera e propria e superficie che andrà a contatto con l’adesivo così da evitare grinze, sollevamenti o addirittura aree tendenti a distaccarsi.
  3. Il collante deve poter essere assorbito in modo omogeneo dalla carta – in questo senso è importante anche la giusta porosità della carta – ed essere sottoposto alla pressione precisa per far aderire l’etichetta al vetro.
  4. La conservazione. Le etichette stampate e non ancora applicate devono essere conservate alla temperatura indicata dal produttore per evitare che subiscano deformazioni o assorbano umidità prima della loro applicazione. Per approfondimenti, c’è il nostro post blog “Carta adesiva: conservazione e uso”.
Un’etichetta vino malriuscita rischia di non resistere alla “prova del secchiello”. È lì che, portata in tavola e mantenuta al fresco, potrebbe finire per presentare bordi sollevati, pieghe, colori ingrigiti, carta sfaldata… una doccia fredda per l’immagine del brand!

I consigli di prestampa delle nostre esperte.

  1. Il file è adatto alla stampa? O va sistemato o addirittura ricreato da zero?
  2. Attenzione ai grafismi perché non vadano troppo vicini alla tolleranza di movimento della fustellatura.
  3. Controllare spessore dei caratteri, centratura, abbondanze, diciture in negativo e in positivo.
  4. Con lamine e vernici particolari, ricordare che testi e loghi tendono a ingrossarsi… saranno leggibili o sono da ingrandire?
  5. Preferire la trasformazione in pantoni delle etichette inviate in semplice quadricromia per ottenere colori costanti e stabili nel tempo.
  6. Oltre alla forma c’è il contenuto… i link dei QR code funzionano? I barecode sono leggibili? Le informazioni presenti sono giuste? I testi hanno l’eventuale dimensione richiesta per legge? Le indicazioni di smaltimento del prodotto o le tabelle nutrizionali seguono le ultime norme?
Esempio etichetta con rilievo a filo.

Esempio etichetta con rilievo a filo.

Le insidie dell’umidità e del fuori registro.

Il rilievo a filo.

Nelle etichette per vino meglio evitare il rilievo a filo perché è molto rischioso in quanto abbastanza facilmente l’acqua del secchiello del ghiaccio o l’umidità della condensa, dovuta a eventuali sbalzi di temperatura, potrebbero penetrare tramite i bordi dell’etichetta a formare bolle, grinze, se non addirittura a far staccare l’etichetta dalla bottiglia. È preferibile, allora, lasciare un bordino lungo tutto il perimetro dell’etichetta e così garantire una perfetta aderenza al vetro.

Le grinze e la spappolatura.

In questi casi, lo abbiamo già detto sopra, sarebbe servita una carta con tenuta all’acqua, tecnicamente definita “barrierata”. Ne esistono di due tipi: barrierate all’impasto, realizzate con microgranuli che rendono impermeabile direttamente la polpa di carta durante la sua produzione della carta, oppure con barrieratura meccanica che consiste in un film plastico posto sotto il frontale in carta come protezione fisica che impedisce all’acqua di penetrare.
Le grinze, inoltre, potrebbero anche nascere da una errata corrispondenza tra dimensioni e forma dell’etichetta, da un lato, e zona etichettabile della bottiglia, dall’altro.

Per definire la corretta dimensione dell’etichetta è opportuno disporre del disegno tecnico della bottiglia oppure di un suo campione fisico.
Grinze dovute a carta non waterproof.

Grinze dovute a carta non waterproof.

Esempio stampa fuori registro.

Esempio stampa fuori registro.

Il fuori registro.

Può essere più o meno evidente, ma purtroppo si riscontra spesso. Il fuori registro si verifica quando non c’è perfetta corrispondenza tra due lavorazioni, per esempio lamina su rilievo o vernice su inchiostro, con un effetto fastidioso, una sorta di “involontaria” ombreggiatura. Spesso è dovuta, a causa della dimensione significativa delle macchine da stampa, alle oscillazioni sulle bobine con conseguente disallineamento che, seppur millimetrico, può notarsi. Tale difetto si evita solo se lo stampatore effettua costanti controlli durante il processo di stampa e, in caso di errore, interviene tempestivamente. Ancor prima, in fase di prestampa, sarebbe buona norma inserire le abbondanze necessarie a ridurre l’impatto di un eventuale fuori registro e, in caso di particolari molto piccoli da stampare in rilievo con lamina sovrapposta, utilizzare cliché specifici che prevedano di far effettuare le due lavorazioni, lamina e rilievo, in contemporanea.

Le tue etichette presentano qualche problema tecnico? Contattaci per una consulenza!


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