Comunicare il vino: i trend.
Consumatori, profili e tendenze: tema a cura di Barbara Pagnutti per Tonutti Tecniche Grafiche.
Megatrend e gruppi emergenti dal Tonutti Label Tour 2024.
Durante la Tappa Quattro in Puglia e la Tappa Cinque nelle Marche della microfiera itinerante del packaging dello scorso ottobre, la nostra Marketing & Communication Manager, Barbara Pagnutti, ha illustrato alle cantine vitivinicole, ai produttori di spirits e olio, e agli studi grafici presenti anche i risultati di una ricerca commissionata a NellyRodi, agenzia internazionale specializzata nell’analisi delle tendenze consumatori, da parte del nostro gruppo Alliance Etiquettes. Ai trendsetter abbiamo chiesto di individuare i temi più sentiti dai consumatori per comprendere il loro profilo e le tendenze che li muoveranno nel prossimo futuro. L’analisi considera gli aspetti più apprezzati rispetto alla creatività e li inquadra all’interno del contesto geopolitico, climatico ed economico. Da queste basi, abbiamo subito costruito Collection 5 Capsule per rendere il più possibile concreti, agli occhi dei nostri clienti, i megatrend individuati.
La nostra Collection 5 Capsule risponde con esempi pratici di packaging alle ultime tendenze individuate da una delle trendsetter più affermate a livello internazionale, Nelly Rodi.
RISE, crescere, è l’ambizioso tema del 2025 suggerito da NellyRodi. È inteso sia per il singolo sia in senso comunitario, ovvero aiutare gli altri a crescere. Propone un sollevamento da terra per raggiungere un nuovo punto di vista, un nuovo livello di intelligenza ed eccellenza, ma anche una forma di distacco, di distanza, che contribuisca a far vedere le cose nella giusta prospettiva. Questa visione più chiara del mondo si esprime in quattro comportamenti e definisce altrettanti gruppi di persone:
- la riconciliazione che cerca di sanare le fratture e di ricreare i legami, fatta propria dai Pacificatori, motivati dalla tradizione e dall’emozione; recuperare, ridurre, riconciliare sono gli aspetti a loro più cari e da considerare per realizzare packaging che li attraggano, anche in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa (Corporate social responsibility, CSR)
- la ricreazione, basata su gioco e intrattenimento per fare un passo indietro e vedere il mondo in modo diverso, e vissuta dagli Ironici, trainati da emozione ed espressione; rispettare, rigenerare, ricondividere le loro parole chiave a cui ispirarsi per i packaging
- la rivoluzione che intende allertare, stimolare e coinvolgere senza violenza, voluta dai Turbolenti, mossi dall’espressione e dalla ragione; riscrivere, rimasterizzare, ricostruire sono le loro azioni di cui tener conto per i prodotti a loro destinati
- la ricostruzione per fare tabula rasa e reinventare il futuro, pur nella consapevolezza di ciò che è già stato fatto; è l’invito dei Volenterosi, spinti da ragione e tradizione; reinventare, rivalutare e rilocalizzare sono i temi da tener presenti nelle interazioni con loro
Collection 5 Capsule.
La collezione di 13 progetti di self-promotion ideata dall’intero gruppo Alliance Etiquettes, del quale facciamo parte, comprende due proposte completamente “made in Tonutti”, dalla progettazione alla stampa, e diverse pensate da altre società del gruppo e stampate da noi, grazie al know-how del nostro team interno e alle particolari caratteristiche tecniche del nostro parco macchine.
Il filo conduttore scelto è il tema individuato per il 2025 dai trendsetter di NellyRodi, ovvero “RISE”, crescere. I progetti proposti vogliono concretizzare i megatrend in packaging ed etichette ricchi di spunti creativi e tecnici e nascono dalla collaborazione fra designer e artisti. A ciascuno dei designer coinvolti, infatti, è stato richiesto di lavorare con un artista contemporaneo a piacere perché pensiamo che una tale interazione possa spingere ancora più in alto e dunque ben interpreti lo spirito “rise”.
I risultati? Ne abbiamo presentati un paio nel blog:
- il progetto Olio Amare della nostra Barbara Passon
- il progetto Gin 24 del nostro Massimiliano Gosparini
Nella Collection 05 di Alliance Etiquettes, due proposte ideate da Tonutti Tecniche Grafiche.
Le nuove generazioni si rivolgono a bevande che migliorano l'umore e forniscono lo stesso aspetto sociale e la spinta dell'euforia dell'alcol senza gli effetti intossicanti.
Giulia Ferronato, Marketing & Communication Specialist, Verallia
Trend in crescita per il vino alcol free.
Vini alcol free.
A “Comunicare il vino 2024” Giulia Ferronato, Marketing & Communication Specialist di Verallia, ha riportato che “…solo il 42% dei Millennials in realtà beve. Per la Gen Z, il totale è dimezzato, con solo il 21% su base regolare”. Ciò accade perché i più giovani sono preoccupati per gli effetti dell’alcol sul loro benessere generale e in particolare su umore, salute mentale e capacità di rimanere vigili. Di conseguenza, preferiscono la qualità rispetto alla quantità consumata ed eventuali bevande più leggere, aperti anche a quelle che propongano un mix con il vino e a valutare ogni alternativa analcolica o a basso contenuto alcolico.
Gli effetti che già si vedono nel mondo del packaging sono proposte dal design fresco, capaci di catturare l’attenzione su Instagram, ricche di personalità con toni spesso umoristici o audaci e non di rado frutto di collaborazioni con artisti, creatori o illustratori.
Il 57% del campione intervistato (Millennials e Generazione Z) ritiene che, per raggiungere nuovi consumatori, il vino debba essere più facile da capire.
dati: Behavior and BrainLab dell’università IULM di Milano
Fra gli spunti utili per la comunicazione del vino derivanti dalle molte informazioni fornite dalla dottoressa Fiamma Rivetti, ricercatrice presso il Behavior and BrainLab dell’università IULM di Milano, sottolineiamo in particolare uno studio. Incentrato sulle parole utilizzate per descrivere gli alcolici, dimostra come esse influenzino la percezione della loro forza alcolica e del loro appeal. È emerso che descrittori come “low”, “light”, “lower”, “reduced” tendono a essere associati a bevande a basso contenuto alcolico, mentre termini come “extra low” o “super light” suggeriscono un contenuto ancora più basso, ma sono considerati meno attraenti.
I nostri partner per “Comunicare il vino”.
Anche le tappe in Puglia e nelle Marche della microfiera itinerante del packaging sono state organizzate da Tonutti Tecniche Grafiche in collaborazione con alcuni fra i più prestigiosi brand del premium wine packaging, come ormai da tradizione dopo le tappe in Sicilia, in Veneto e in Lombardia. Le edizioni 2024 sono state accompagnate da:
- Fedrigoni Self-Adhesive con un intervento sui trend di mercato in fatto di materiali sostenibili per la stampa di etichette, tenuto da Antonio Abruzzese, Business Development Manager Italia, Germania, est Europa Wine&Spirits
- Verallia, per la quale la Marketing & Communication Specialist Giulia Ferronato ha illustrato novità che rispondono a esigenze di consumatori finali diversi riguardo etica e sostenibilità, desiderio di più benessere e meno alcol, esperienze su misura, valore elevato dei beni consumati
- Oropress, rappresentata dalla Brand Manager Martina Culpo, che si è soffermata sugli aspetti tecnici delle nobilitazioni che possono cambiare la percezione di una stessa etichetta sino addirittura a trasformare i consumatori in brand ambassador
- Vinolok, con un approfondimento della Division Manager Italia Gaia Gottardo su come il packaging influenzi la user experience e di conseguenza anche la vendita degli alcolici
Professionisti del Wine Packaging: Oropress, Tonutti, Fedrigoni Self-Adhesive, Vinolok, Verallia e la dott.ssa Rivetti.
La dott.ssa Rivetti durante il suo intervento a Comunicare il vino.
Vino in lattina.
Il vino in lattina risponde a nuove esigenze del mercato, in particolare dei consumatori più giovani. Questi ultimi, infatti, desiderano formati di vino più convenienti, adatti a nuove occasioni di consumo, che permettano il controllo delle porzioni per consumare meno alcol, e che dimostrino attenzione alla sostenibilità, tutte istanze soddisfatte dalla lattina come packaging. Non è dunque un caso che questa soluzione sia molto amata sul mercato internazionale, ma stia guadagnando sempre più posizioni persino in Italia. Nel nostro Paese ha indubbiamente incontrato più resistenze che altrove, ma ormai Millennials e Generazione Z la vedono di buon occhio, soprattutto in contesti informali come eventi e festival.
Dal 2018 al 2019, il numero di produttori di vino in lattina è aumentato del 180%, passando da 125 a 350.
dati: Behavior and BrainLab dell’università IULM di Milano
La dottoressa Rivetti del Behavior and BrainLab dell’università IULM ha riportato anche uno studio incentrato su un blind test per confrontare il gusto del vino servito in lattina con quello servito in bottiglia. Sorprendentemente, quasi il 51% dei partecipanti che ha assaggiato alla cieca, quindi senza sapere se il prodotto provenisse da vetro o metallo, ha preferito il vino in lattina rispetto a quello in bottiglia. Un’interessante dimostrazione del fatto che le differenze percepite sono in gran parte psicologiche, legate all’abitudine e alla tradizione.
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